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 GUIDA PER AFFACCIARSI ALL' SPL -PARTE 2)

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Marco206AUDIOMANIA

Marco206AUDIOMANIA


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MessaggioTitolo: GUIDA PER AFFACCIARSI ALL' SPL -PARTE 2)   GUIDA PER AFFACCIARSI ALL' SPL -PARTE 2) Icon_minitimeSab Dic 08, 2007 1:09 am

COME IMPOSTARE IL PROPRIO IMPIANTO SPL
Stiamo entrando nel cuore dell'argomento.
A meno che la partecipazione a competizioni aperte anche per macchine da fiera (DEATHMATCH, WARMACHINE ecc..allegherò in coda all'articolo le varie categorie dei vari circuiti), non sia la vostra massima aspirazione, dovrete concentrare tutti i vostri sforzi, economici soprattutto, in: ALIMENTAZIONE (e tutto ciò che concerne anche i cablaggi), le ELETTRONICHE (es: Amplificatori), gli ALTOPARLANTI (es: Subwoofer), e non ultima in ordine di importanza, la CASSA DI RISONANZA.
Attenzione direi quasi maniacale, alla SICUREZZA; non bisogna essere superficiali in nessun tipo di collegamento elettrico, a maggior ragione quando ci sono in gioco certi valori elettrici, assorbimenti, ecc..

- ALIMENTAZIONE:
L'alimentazione della vostra macchina dovrà garantirvi prima di tutto il corretto funzionamento dei vostri componenti, dopodiché dovrà essere in grado di sfruttarli a pieno.
Per questo motivo assicuratevi la buona salute e le potenzialità del vostro alternatore, e della vostra batteria.
Un ottima cosa potrebbe essere già una batteria da uno spunto di circa 1000 A, idoneo a compensare le grandi richieste di corrente di un medio impianto SPL.
Correlato a questo argomento viene il discorso cablaggi: dovranno essere tutti assolutamente idonei all'assorbimento di corrente che generano i vostri componenti, così come i cavi preferibilmente ad uso audio (ma sono ottimi anche i cavi delle saldatrici).

- ELETTRONICHE:
Si parla quindi di amplificatori, coloro che dovranno fornire ai vostri altoparlanti, i Watt.
Un amplificatore da usare in SPL, deve avere come caratteristica primaria, la stabilità ad impedenze molto basse, per intenderci da un ohm in giù.
Ebbene si, i vostri finali verranno spinti quasi al cortocircuito!
E' raccomandato l'uso di amplificatori in classe D, che ha dalla sua un minor assorbimento di corrente rispetto ad un classe AB, e poi comunque, nel caso si vada alla ricerca di grandi quantità di watt, solo i classe D sono in grado di garantirli.
Un classe D è poi più robusto, e più adatto a lavorare a quelle impedenze basse già menzionate poco sopra, a tutto vantaggio di una maggior salvaguardia dell'amplificatore, che avrà un rischio molto più basso di cotture.

Ovviamente portando al limite gli amplificatori, gli altoparlanti e tutti i componenti del vostro impianto, il rischio di rotture si alza; è raccomandata quindi, in ogni caso, attenzione e buon senso!

- ALTOPARLANTI:
Per quanto riguarda gli ap, e nel nostro caso i subwoofer, ci sono molti parametri da tenere presente, tutti strettamente collegati tra loro, in quanto un parametro influenza l'altro; la dimensione del magnete, la configurazione e l'impedenza delle bobine, l'escursione massima lineare (x max), il complesso elettro-meccanico che determina il rapporto tra frequenza di risonanza (Fs) e il fattore di merito elettrico (Qes), la massa mobile (Mms), il fattore di merito meccanico (Qms), il fattore BxL, il volume d'aria (Vas),e i watt di picco, che comunque sono da guardare per farsi un idea a grandi linee dei watt che durante il burp potranno reggere..
Questi sono i parametri che io personalmente guardo, in quanto ritengo per esempio che la sensibilità sia un valore poco importante, dato che ogni casa la dichiara misurata a valori diversi; ripeto che tutti questi parametri vanno presi in considerazione in un unico contesto, perché presi separatamente hanno poco senso.

Un sub da spl, non avrebbe bisogno di una verifica di tutti i suoi parametri, in quanto basta prenderlo tra le mani e ci si accorgerebbe innanzi tutto del peso che anche per un semplice 25 cm è molto elevato, poi per la struttura del magnete decisamente imponente e per la consistenza del cono e della sospensione..
Però, dare un occhio alle specifiche tecniche non fa mai male, quindi ora daremo un senso a quelle sigle scritte sopra.

Dunque innanzi tutto, è bene sapere che per far scendere l'impedenza di lavoro dell'amplificatore, ci deve essere una configurazione di bobine in un sub che lo deve permettere.
Ecco perché si scelgono di solito sub doppia bobina che tramite collegamenti in serie o parallelo possono darci valide alternative nell'effettuare i collegamenti.
Una configurazione ideale potrebbe essere doppia bobina da 1ohm per esempio, ma a livelli meno estremi, anche un doppia bobina da 2ohm può andare..
Una delle cose più importanti è senz'altro il rapporto Fs/Qes, il rapporto come già detto tra la frequenza di risonanza e il fattore di merito elettrico, che fa capire quanto sia "potente", quanto sia in grado di dare spinta al complesso mobile, il complesso magnete-bobina, in funzione della Fs; perché in funzione della Fs? perché se il nostro ap ha un cono piuttosto pesante da muovere, la sua Fs si abbasserà, e quindi il valore del Qes preso da solo non serve a nulla.
Di solito un Qes inferiore a 0.5 è più propenso ad un caricamento in cassa reflex, ma con questo non è detto che in una chiusa lavorerà male, solo che non avrà comunque un ottima risposta; riguardo al rapporto Fs/Qes, un valore di riferimento è il valore 100, se inferiore, l’ap è meglio utilizzarlo in una cassa chiusa, al contrario, quando superiore, si opta per la reflex.
Parliamo ora del Qms, il fattore di merito meccanico! praticamente è quel fattore che indica lo smorzamento che attua la sospensione del sub alle escursioni/oscillazioni del cono; un valore di Qms basso, indica un ottimo smorzamento, e quindi un suono più fedele, di contro un alto valore di Qms, indica un pessimo smorzamento, anche nullo a volte, a beneficio del movimento totale del cono.
La massa mobile Mms esprime, appunto, la massa del complesso bobina+cono+sospensione; maggiore è la mms, maggiore è la potenza che sarà necessaria a far compiere un importante escursione, e quindi pressione.
Il Vas è il volume d' aria mosso dall altoparlante e di solito (ma attenzione non sempre) un valore elevato di Vas indica la necessita di caricare l ' altoparlante in questione in molti litri.Di contro un valore di Vas piu basso contraddistingue la capacita di un ap di lavorare in pochi litri.A che pro?be un ap che lavori in molti litri tende ad avere un fs piu bassa e ad avere un suono più morbido rispetto ad un ap identico ma piu duro e dal Vas piu basso.Sopra tra parentesi ho scritto "attenzione non sempre", il perchè è semplice.Un ap puo scendere molto anche in pochi litri ma SOLO se ha una Mms elevata, a discapito però della sua qualita di riproduzione.
Strettamente collegata vi è la Xmax, l'escursione massima lineare, che consente, generalmente, maggior pressione maggiore è il suo valore.
Infine vi è il fattore di forza BxL, dove L è la lunghezza del filo della bobina presente nel traferro, (NON LA LUNGHEZZA TOTALE DEL FILO) in un campo di intensità magnetica B; maggiore è il BxL, maggiore sarà la sensibilità del ap; c'è una parte di filo infatti che sporge dal traferro, di quanto? esattamente la distanza è pari al valore Xmax
Quindi se un ap ha un valore alto di Xmax, anche la lunghezza del filo della bobina fuori dal traferro sarà elevata, e di conseguenza il fattore BxL sarà elevato.
In conclusione ap dotati di grande Xmax per avere BxL elevati devono avere magneti di dimensioni importanti, altrimenti riprendendo un discorso precedente riguardo al Qes (appunto capacità del complesso magnete-bobina di muovere il complesso mobile), esso si alzerebbe facendo perdere all'altoparlante la tipica caratteristica di risuonare al meglio in una cassa reflex, dove si sfruttano a pieno i condotti, a discapito della "forza" e della pressione.

CASSA DI RISONANZA:
Bene, veniamo ora a parlare di colei che influenzerà di una percentuale molto alta, ben sopra il 50%, il risultato finale che raggiungerete.
Proprio cosi, è infatti l'elemento più importante, e dovrete essere peculiari nel verificare la forma, il materiale, il litraggio, l'accordo, l'assemblaggio.

Forma:
La forma più idonea che dovrà avere la vostra cassa esternamente dovrà essere prossima a quella di un parallelepipedo; dico così in quanto non è così semplice, una cassa ad hoc, dalle massime prestazioni, si ottiene solo con ore ed ore di studi e prove sul campo!
Ci sono da considerare perciò l'eventuale abolizione degli spigoli vivi con la creazione di smussi, la possibilità di prevedere eventuali inclinazioni di diverse angolature, la possibilità di creare "dislivelli" tra gli altoparlanti e il condotto, le distanze da tenere tra gli ap e le bordature, e tanti altri trucchi del mestiere che solo l'esperienza vi potrà far scoprire; internamente poi il discorso è ancora più complesso, e per questo dovrete solo fare affidamento sul vostro bagaglio di esperienza, perché è questo il segreto per ottenere i risultati: la struttura interna (intesa come tutto ciò che c'è all'interno) della cassa!
A proposito di ciò vi do un punto di partenza: niente fonoassorbente, le pareti interne devo essere completamente lisce.

Materiale:
Il materiale più comunemente utilizzato per la costruzione di una cassa di risonanza è l’MDF, il mediodenso.
Mediamente a questi livelli si utilizza uno spessore di 20-22 mm, ma non vi meravigliate se sarete costretti a ricorrere ai 30mm!
Per il condotto, se ne utilizza uno di tipo AIRPORT, che è un condotto con alle estremità delle flangie; se non ricordo male il rapporto di esponenzialità tra la "parte dritta" e le flangie dovrebbe essere del +40%.
Un buon airport si riconosce innanzi tutto dalla superficie completamente liscia all’interno, soprattutto delle flangie, poi dalla solidità della struttura; lo si preferisce ad un normale condotto perché tra le altre cose permette una migliore e maggiore emissione di aria.
Vi serviranno poi, anche se mi pare futile ricordarlo, viti da legno, colla vinilica e, del mastice, che vi tornerà utile per sigillare i fori di accesso alla cassa dall’esterno con i cablaggi.

Litraggio/accordo:
Ne parlerò assieme perché questi due parametri sono strettamente collegati.
Una cassa da SPL, deve esaltare al massimo le prestazioni di un altoparlante in termini di pressione sonora, e perciò non ha niente a che vedere con una tipica cassa che permetta all’ap di risuonare musicalmente al meglio, o ad una cassa da "terremoto" o da "discesa" (a seconda di come la vogliate chiamare), nata per esaltare le frequenze basse e farsi sentire a decine e decine di metri.
Per trovare il giusto litraggio/accordo è fondamentale avere a disposizione uno strumento rilevatore (consiglio vivamente il TERM LAB o al max un SPLX), col quale potrete effettuare tutte le prove dovute.
Inizialmente dovrete ricercare la Fs della vostra auto in modo da conoscere più o meno la frequenza a cui dovrete arrivare ad effettuare la prova spl ottenendo il massimo risultato raggiungibile, una volta trovata, si inizia a lavorarci sopra.
Data Sheet alla mano, si segue il progetto della casa (probabilmente non idoneo all’spl), in modo da avere comunque un buon punto di partenza, sul quale in seguito lavorarci sopra.

Assemblaggio:
Una volta decisa la forma, il litraggio e, l'accordo, non resta che assemblare il tutto!
Le uniche accortezze da seguire sono di sigillare per bene tutte le pareti tranne il "coperchio", in quanto deve essere solo avvitato per il momento, in attesa di effettuare prove e controprove e di posizionare gli altoparlanti e il condotto ove possibile a circa 5cm dai bordi; per il resto si procede come una qualunque cassa reflex.
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